
Winston Churchill diceva che “Il coraggio è quello che ci vuole per alzarsi e parlare; il coraggio è anche quello che ci vuole per sedersi ed ascoltare”. Le storie di coraggio che abbiamo ascoltato nello scorso Mangers’Café sono state testimonianza viva e vissuta di questa intuizione: storie di chi ha saputo seguire il cuore, superare la paura e cambiare lavoro, oppure resistere alle spinte di chi gli stava intorno e rimanere fermo sulla propria posizione.
La storia di Rita, che è così ferma nella sua volontà di fare molto bene tutto ciò che le viene richiesto, così tanto da non voler rischiare mai niente, ha ispirato tutti ad approfondire un tema molto sentito: quello del coraggio. Non il coraggio delle azioni grandiose, che mettono a rischio incolumità, o addirittura la vita. La riflessione l’abbiamo fatta sul coraggio quotidiano, che ti tocca tutti in ogni ambito del nostro percorso di esseri umani. Il coraggio che, come dicevano gli antichi diventa virtù.
Esistono moltissime definizioni di coraggio, noi ne abbiamo scelte cinque, ed abbiamo visto come ognuno di noi risuona con una più che con le altre:
- Le persone coraggiose sono quelle che affrontano i loro timori e le loro incertezze, sono quelle che le ribaltano a loro vantaggio usandole per diventare ancora più forti.
- Chi, in battaglia, resta al suo posto, combatte contro i nemici e non fugge, questo è un uomo di coraggio.
- Il coraggio è la scienza di ciò che si deve temere e di ciò che si deve osare
- Il coraggio è la virtù umana che fa sì che chi ne è dotato non si sbigottisca di fronte ai pericoli, affronti con serenità i rischi, non si abbatta per dolori fisici o morali e affronti a viso aperto la sofferenza, il pericolo, l’incertezza e l’intimidazione.
- È coraggioso colui che teme quel che deve temersi, e non teme quel che non deve temersi.
Indipendentemente dalla definizione, AGIAMO CON CORAGGIO quando riusciamo a superare i sentimenti (paure?) che ci frenano spinti da una visione di cambiamento che ci attrae. Il momento dell’azione avviene nell’istante magico in cui, consapevoli delle paure che ci troviamo ad affrontare, siamo motivati dalla consapevolezza che abbiamo qualcosa di importante da conquistare o da difendere.
Partendo da questi presupposti, ci siamo divisi in base alle definizioni di coraggio che più ci rappresentavano in gruppi ed abbiamo iniziato a riflettere sugli atti di coraggio che abbiamo conosciuto.
Ci siamo messi tutti in gioco raccontando esempi di coraggio che abbiamo vissuto in prima persona, momenti della nostra vita in cui siamo stati coraggiosi. E proprio partendo dalle nostre esperienze abbiamo individuato le paure\sentimenti che abbiamo superato.
Ecco qui l’elenco dei sentimenti che secondo la nostra esperienza sono da superare per poter agire con coraggio:
- Paura di perdere l’identità
- Paura di non fare più cose che ci piacciono
- Paura di perdere delle competenze\conoscenze
- Paura della stagnazione
- Vincere la pura razionalità
- Sfidare il giudizio degli altri e la diffidenza degli altri
- Paura di sbagliare
- Paura di non farcela
- Paura della fatica
- Paura di andare contro i propri valori per arrivare al risultato
- Insicurezza
- Senso di inadeguatezza
- Paura di perdere il controllo
- Paura dell’incertezza e del cambiamento
- Paura dell’instabilità (economica, famigliare)
- Paura di reagire senza mantenere la calma
Le visioni motivanti che ci hanno spinto all’azione sono state:
- Voler vedere orizzonti diversi
- Fare cose nuove e divertenti, Voglia di cambiamento
- Visione dell’impatto positivo
- Rispetto della persona
- Rispetto dei propri valori profondi, senso di giustizia, far qualcosa di buono
- Progressione di carriera
- Sfida personale, Misurarsi con qualcosa di grande e diverso
- Risolvere la situazione, Dimostrare la validità di una proposta
- Passione
- Consapevolezza delle proprie capacità
- Avere stima di me e riconoscimento
- Voglia di indipendenza e di farcela da soli
- Senso di necessità
La partecipazione ed il coinvolgimento di tutti nel parlare di coraggio è stato estremamente forte, coinvolgente. E’ stato immediato e molto naturale raccontare di sé e dei propri gesti di coraggio. Per intraprendere una azione coraggiosa è fondamentale essere consapevoli di sé e di che cosa vogliamo ottenere con quell’atto. A volte siamo mossi dalla voglia di condividere le nostre idee, o dare espressione alla nostra creatività e costruire qualcosa di nuovo, oppure il desiderio di migliorare la nostra condizione (di lavoro, di relazione, di ambiente….). Altre volte invece ci troviamo a dover difendere, a voce alta e con le nostre azioni, i nostri valori più profondi, per rispetto a noi stessi ed alle persone che ci stanno attorno.
La consapevolezza di dei nostri sentimenti, delle paure e dei freni è altrettanto importante per poter liberare quelle energie che ci servono per muoverci da una situazione conosciuta e cambiare. In un certo senso avere coraggio vuol dire saper cambiare, andare verso quella visione di coerenza e\o benessere a cui aspiriamo.
Quindi il coraggio non si esprime in un unico atto eroico (ed infatti il coraggio è profondamente diverso dall’eroismo) ma da un continuo esercizio di consapevolezza ed azione che ci può portare a raggiungere i nostri obbiettivi.
I consigli che abbiamo per Rita sono di cercare, anche attraverso le nostre esperienze, le paure che la bloccano in modo poterle affrontare con consapevolezza ed chiare la sua visione di sviluppo professionale, magari ispirandosi a quelle che abbiamo condiviso e che per noi sono state molto importanti.
La discussione ci ha indicato chiaramente una strada da seguire. Abbiamo riscoperto che il coraggio è una virtù e come tale può e deve essere coltivata ed allenata, spesso con piccoli ma continui atti di coraggio quotidiano. Il coraggio è un argomento che va approfondito e quindi al prossimo managers’cafè (Mercoledì 4 Maggio) abbiamo deciso di riprenderlo parlando di coraggio di sbagliare e di resilienza.
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